martedì 22 settembre 2009

Niccolò Tommaseo


Niccolò Tommaseo fu un poeta e scrittore dell'ottocento, ma soprattutto un grande patriota veneziano. Niccolò Tommaseo nasce a Sebenico, in Dalmazia, il 9 ottobre 1802. Egli si trasferisce in giovane età a Padova dove termina gli studi, spostandosi poi a Milano e quindi a Firenze. Nel 1830 Niccolò Tommaseo si mette in evidenza nel mondo letterario scrivendo il "Dizionario dei Sinonimi". Niccolò Tommaseo va a vivere a Parigi nel 1832 dove compone "Dell'Italia" (1835), "Confessioni" (1836) ed il romanzo "Il Duca d'Atene". Nel 1837 Niccolò Tommaseo scrive il "Commento alla Divina Commedia", a tutt'oggi uno dei migliori sul capolavoro di Dante. A Venezia Niccolò Tommaseo si trasferisce nel 1839 dove pubblica la maggior parte delle sue opere: il romanzo "Fede e Bellezza" (1840), "Le Scintille" e "Poesie" (1841), "Studi Critici", "Canti Popolari Toscani, Corsi, Greci e Illirici" e "Dizionario Estetico" (1842). In quegli anni Niccolò Tommaseo fa amicizia con Daniele Manin, patriota veneziano che sta organizzando una insurrezione contro i dominatori austriaci. La differenza sostanziale di pensiero tra Niccolò Tommaseo e Daniele Manin era che il primo voleva la rinascita di una Repubblica di Venezia indipendente, mentre il secondo auspicava l'unificazione con il nascente Regno d'Italia. Niccolò Tommaseo e Daniele Manin vengono arrestati il 18 gennaio 1848 con l'accusa di cospirazione contro l'Impero Austro-Ungarico. A seguito dei moti del '48 i due patrioti sono liberati dagli arsenalotti il 22 marzo. Lo stesso giorno D. Manin proclama la Repubblica e ne assume il comando come dittatore, Niccolò Tommaseo ne è il principale sostegno politico e ideale. Dopo una eroica resistenza la Repubblica viene costretta dagli austriaci a capitolare il 24 agosto 1849, Niccolò Tommaseo deve lasciare Venezia con un piroscafo per raggiungere l'esilio in Francia. Con l'unità d'Italia Niccolò Tommaseo va prima a Torino e quindi a Firenze dove compone le novelle "La Contessa Matilde" e "Una Serva" e la sua opera forse più notevole, "Dizionario della Lingua Italiana". Niccolò Tommaseo muore a Firenze il 1 maggio 1874. Al grande scrittore e patriota i veneziani vollero dedicare un monumento. La statua di Niccolò Tommaseo è posta nel centro di Campo Santo Stefano e fu eseguita nel 1882 da Francesco Barzaghi. In città anche una scuola porta il nome del grande patriota veneziano. Si tratta dell'Istituto ex Magistrale, Liceo Linguistico e Sociopsicopedagogico Niccolò Tommaseo che si trova nel sestiere di Castello 2856, presso Palazzo Martinengo (telefono: +39 041 5225276). Il liceo Niccolò Tommaseo è localizzato a soli due minuti a piedi da Alloggi Barbaria.

7 commenti:

marshall ha detto...

Fausto,
il tuo bell'articolo su Niccolò Tommaseo, viene pubblicizzato sotto il post dedicato a "Dante all'Arsenale di Venezia", ma hai dimenticato di inserire nell'elenco delle sue opere, il commento alla Divina Commedia, che scrisse, o pubblicò nel 1937 quand'era a Parigi.
E' un'opera talmente fondamentale, nel suo genere, che Gerardo Taglia eccellente dantista puro di Nova Milanese, curatore del corso sulla Divina Commedia all'università della terza età del suo paese, un giorno che venne a fare visita al mio negozio, per delle fotocopie, mi vide intento a leggere la Divina Commedia. E' un libro antico, di pregevole valore più affettivo che d'antiquariato. Quando s'avvide che era commentato dal Tommaseo, se ne rallegrò moltissimo, lo volle "contemplare", e mi fece vividi complimenti. Da quel giorno diventammo grandi amici. Fui io che lo spronai e incoraggiai a tenere quel corso. A gennaio di quest'anno, purtroppo,è venuto a mancare.
Ciao.
E scusa se ti dovessi annoiare.
Mario

Fausto ha detto...

Mario: Ho già aggiornato il post grazie al tuo suggerimento. Ignoravo che il commento di Niccolò Tommaseo alla Divina Commedia fosse uno dei migliori in assoluto, forse per questo non lo avevo incluso nell'articolo. Non mi annoi, ma anzi con i tuoi utili commenti mi aiuti spesso ad imparare qualcosa di nuovo.
Grazie e ciao.

marshall ha detto...

Errata corrige.
Ovviamente, Niccolò Tommaseo scrisse, o pubblicò, il commento alla Divina Commedia nel 1837, e non nel 1937 come erroneamente scritto.
Tanto per precisione.

Anonimo ha detto...

...Getili sigg. Marshal e Fausto.
Chiedo scusa se m'intrometto nel vostro interessante dialogo, ma avrei qualcosetta da dire sul modo di commentare del signor Niccolò Tommaseo. Quale primo 'appunto' devo 'protestarlo' per aver tratto in errore lo scultore Emilio Demi che eseguì la statua di Dante per la Galleria degli Uffizi scrivendo alla base Dante Allighieri (2 L) mettendo a disagio tutti coloro che hanno sempre conosciuto Dante come Alighieri (1 L). Il secondo appunto è per essersi autorizzato ad 'italianizzare' certi Versi a suo giudizio. Ho letto altri buoni commeti di altri autori, ma il solo che abbia veramente reso giustizia a Dante ed alla sua Opera è e resta Vittorio sermonti.
Mi scuso ancora per l'accesso senza invito, e vi porgo distinti saluti.
Filippo Bonifacio - Torino -
E-Mail: bonifacio.filippo@fastwebnet.it

Fausto ha detto...

Filippo Bonifacio: Apprezzo il suo giudizio esposto in maniera poi così garbata. Come avevo già espresso precedentemente, purtroppo non sapevo che Niccolò Tommaseo avesse scritto un commento alla Divina Commedia. Spero che Marshall (grande conoscitore del Sommo Poeta) possa leggere questo suo intervento e darle una risposta.
Cordiali saluti.

marshall ha detto...

Fausto,
leggo solo oggi, 1 novembre 2011, il commento di Filippo Bonifacio - Torino, che ringrazio per i chiarimenti.

Ieri ho conosciuto un Bragadin, che ho subito indirizzato al post su Marcantonio Bragadin. Chissà se leggendolo si metterà in contatto con Leyla, discendente dei Bragadin.

Fausto ha detto...

marshall: Speriamo che i due possano scambiarsi delle informazioni.
Ciao.

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